Pubblicità o disinformazione?

In Italia per legge non possono essere pubblicizzati latti artificiali 1. E' già qualcosa, ma purtroppo non basta a difendere l'allattamento al seno dai messaggi ingannevoli diffusi su TV e riviste. Qualche esempio: il recente spot Chicco fa credere che l'allattamento al seno di due gemelli non sia possibile. (leggi il comuncato stampa di protesta delle associazioni a protezione allattamento al seno) Un altro esempio: il portaciuccio dato in regalo con l'acqua Sangemini reca la scritta..."Con il calcio Sangemini sono forte fin dalla nascita"...come se fosse necessaria l'acqua Sangemini per sopperire al fabbisogno di calcio del bambino...e il latte materno non fosse un alimento completo e equilibrato per tutti i primi 6 mesi di vita.

 
Nelle valigette date alle dimissioni in ospedale alle mamme, ci sono giornalini pubblicitari colmi di disinformazione. Nel giornalino Neutromed si consiglia alle mamme, come normale igiene del capezzolo, di "lavare con acqua e sapone prima e dopo ogni poppata e poi coprire con garza sterile". Assolutamente falso!!! per la corretta igiene del capezzolo e del seno, vedi voce su domande frequenti.
Per non parlare della disinformazione sullo svezzamento: per vendere omogeneizzati a una fascia più ampia di bambini, le ditte consigliano di inziare lo svezzamento a partire dai 4 mesi,quando invece è consigliabile proseguire l'allattamento esclusivo fino ai 6 mesi.
Quindi all'erta, la pubblicità il più delle volte veicola informazioni false per creare bisogni e vendere prodotti.