Allattamento e separazione

E' possibile continuare ad allattare anche quando si è regolarmente separate dal bambino, a causa del lavoro o di una ospedalizzazione?
Certo, con qualche accorgimento è possibile!
  • Quanto precocemente si può tornare al lavoro? In linea di massima, per il benessere psico-fisico del cucciolo umano, sarebbe meglio aspettare il più possibile. Almeno 3 mesi, periodo cruciale per il buon avvio dell'allatamento.
  • Devo abituarlo con un certo anticipo al biberon, a pappe e/o a poppate distanziate? Non è necessario, ed è controproducente, soprattutto se il bimbo ha meno di 3 mesi, perché  può compromettere l'allattamento. Di solito il bambino non accetta il biberon se la madre è vicina e può dargli il seno. Accetta più volentieri il biberon dalla nonna o dalla babysitter, quando sa che la mamma è assente. Potete continuare ad allattarlo a richiesta fino all'inzio del lavoro. Al limite potete provare qualche giorno prima.
  • Devo fare scorta di latte congelato? sì almeno 1 mese prima dell'inzio del lavoro o della separazione, tiratevi il latte e congelatelo. I momenti migliori di solito sono la mattina, dopo qualche ora dalla prima poppata. Oppure dopo ogni poppata qualche cc, da aggiungere volta per volta alla scorta di latte.
  • Come mantenere la produzione di latte? Dipende dalle ore di lavoro e dall'età del bambino. Nei primi  6 mesi di vita del bambino occorre estrarsi il latte ogni 3 ore, quindi almeno 2 volte se lavorate 6-8 ore al giorno.
 
  • Come estrarre il latte al lavoro? Meglio parlarne anticipatamente col datore di lavoro per trovare una sistemazione pulita e tranquilla. L'estrazione del latte può avvenire in modo manuale o col tiralatte (vedi sez. domande frequenti): il tiralatte più efficace è il tiralatte automatico a doppio attacco.
  • Ci sono alternative alla separazione? per integrare la maternità e il lavoro potete proporre al vostro datore di lavoro, facendovi supportare dai sindacati, alcune soluzioni: lavoro a casa, lavoro condiviso, orario flessibile, part time, portare con sé il bambino.
  • Quando è più grandicello? dopo i 6 mesi, se lavorate part time potete evitare di estravi il latte. Il bimbo potrà poppare liberamente quando tornerete dal lavoro e di notte. Se però sentite fastidio al seno è bene tirarsi il latte per evitare ingorghi.
  • In caso di ospedalizzazione: accertatevi col vostro dottore e con l'anestesista se i farmaci presi siano compatibili con allattamento, telefonando eventualmente anche all'istituto Mario Negri di Milano. Se non i farmaci non sono compatibili, e l'ospedalizzazione è programmata, fate scorta anticipatamente del vostro latte congelato. Continuate a tirarlo nei giorni di ospedalizzazione, buttandolo, per mantenere la produzione di latte. Se il bambino ha meno di 6 mesi, se i farmaci non sono compatibili con allattamento e se non è possibile fare scorta anticipata del vs latte, parlate con i pediatra per un latte sostitutivo (oppure chiedete ad amiche che allattano di "prestarvi" il loro latte!).
Infine, Ricordatevi dei vostri diritti di madri lavoratrici! Per far valere i vostri diritti deve rivolgetevi alla Consiglieria di parità, a un rappresentante sindacale o ad un legale

Il divieto di licenziamento in gravidanza comincia dall’inizio della gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino. 
  • Dopo aver portato al datore di lavoro il certificato di gravidanza, la donna ha il diritto di essere spostata di mansione se il lavoro è insalubre, faticoso e nocivo alla madre e al feto.
  • Se il clima e l’ambiente lavorativo non è consono ad una gestante, rivolgendosi all’Ispettorato del lavoro, la madre ha il diritto di essere cambiata di mansione nel corso della gravidanza e durante i sette mesi dopo il parto. La donna che allatta ha il diritto di mantenere un lavoro sano senza rischio di contaminazioni.
  • Congedo obbligatorio e flessibile: la donna in gravidanza ha il diritto e l’obbligo di astenersi dal lavoro per cinque mesi. Due mesi prima del parto e tre mesi dopo (astensione obbligatoria). Se vuole però, ha anche il diritto di posticipare di un mese l’astensione lavorativa per stare quattro mesi con il piccolo dopo il parto.
  • Durante questa astensione obbligatoria alla madre verrà elargita un’indennità sostitutiva alla retribuzione pari all’80% della retribuzione media giornaliera per la lavoratrice dipendente, o della retribuzione convenzionale nel caso di lavoratrice autonoma.
  • La donna in gravidanza che presenta problemi di salute prima dei due mesi di astensione obbligatoria ha il diritto di usufruire del congedo obbligatorio anticipato. Basta segnalare la situazione di criticità all’Ispettorato del lavoro.
  • Se si verifica un parto prematuro la donna potrà usufruire dei giorni non goduti prima del parto nel periodo di astensione obbligatoria post-parto. In questo caso occorre presentare il certificato di assistenza al parto entro trenta giorni dalla nascita del piccolo.
  • Dopo la nascita, al rientro al lavoro, la madre ha il diritto di usufruire dei permessi giornalieri per accudire il figlio, due ore al giorno se il lavoro è a tempo pieno, un' ora se il lavoro si svolge in sei ore. Questo durante tutto il primo anno di vita del bambino.
  • In caso di parto gemellare le ore di permesso retribuito vanno raddoppiate e le ore possono essere riconosciute anche al padre che può usarle anche quando la madre è in assenza facoltativa.
  • Dopo l'astenzione obbligatoria si può usufruire dell'astensione facoltativa: L'astensione facoltativa ha una durata massima cumulativa di 10 mesi fruibili  dalla madre o dal padre nei primi 8 anni di vita del bambino. Può essere fruito anche in modo frazionato e non continuativo.
    Nel periodo di astensione facoltativa dal lavoro ( congedo parentale ) viene corrisposto al genitore lavoratore una retribuzione pari al 30% dello stipendio. L'indennità è riconosciuta solo fino al terzo anno di vita del bambino. Negli anni successivi si applica soltanto in casi di indigenza economica della famiglia.
  • Libri consigliati: il nuovo libro di Giorgia Cozza per la Leche League "Allattare e lavorare si può!"
    Il libro delle risposte, Leche league, vol.2, cap 19.